Faito..fantasma vivente

martedì 11 marzo 2014


FAITO...FAITO...FAITO..FAITO...
facciamo un giochino; ripetete per tre volte FAITO...scommettiamo che la prima immagine che balena alla mente ripetendo questo nome è purtroppo il quartiere ARANCIATA FAITO?

..penso di aver indovinato....


Il quartiere ARANCIATA FAITO è un quartiere dove purtroppo brava gente è costretta a vivere la propria quotidianità in simbiosi con la malasocietà (camorra, droga, violenza, degrado urbano). I giornali la definiscono LA SCAMPIA DELLA PENISOLA SORRENTINA, un quartiere sorto accanto ad una fabbrica bandiera di altri tempi tramutato in un ghetto, un posto dove molti evitano di passarci con l'auto, covo di criminali e spacciatori di droga; personalmente conosco tante bravissime persone, cittadini esemplari che vivono lì ma purtroppo non possono nulla contro problemi così gravi.

     Ritornando al nostro giochino, qualcuno tra voi lettori invece del quartiere, ha ben associato il nome FAITO all'imponente montagna che protegge la nostra STABIA. Io purtroppo non la conosco bene, se non per qualche scampagnata fatta con amici nel giorno di Pasquetta o di Ferragosto e per i racconti di famiglia, i racconti della vecchia generazione...eh, la generazione che conosce bene IL FAITO.
Mia nonna è cresciuta lì sopra, assieme alla sua famiglia; lei con sua madre e le sorelle di mattina salivano sulla montagna, raccoglievano la legna e poi la vendevano...chili...tonnellate di fascine che le permettevano di poter mettere un pasto caldo a tavola...

"LA MONTAGNA CI PROTEGGE, LA MONTAGNA CE' R' A MANGIA'"


Logicamente qui stiamo parlando di pieno dopoguerra....momenti bui, epoca in cui bisognava sopravvivere. Quella era crisi, non quella di oggi (aggiungo io).
Superato questo momento triste e difficile, arrivando negli anni 50, la maggior parte degli stabiesi benestanti aveva una casetta su FAITO e se volevi stupire gli amici ed i parenti dovevi obbligatoriamente portarli a Monte Faito. Si saliva con la funivia oppure pagando il pedaggio per Quisisana (Moiano non era ancora stata realizzata). 


C'era chi si fermava in stazione per una bella cioccolata calda o un buon caffè e chi si dirigeva a casa....e li, accanto ad abeti, faggi, pini, ed ontani (e tantissime altre "essenze centenarie"), trascorrevi le giornate...oziando, respirando aria buona, mangiando carne cotta sulla brace....e magari per dessert si andava con i bambini alla ricerca dei dolcissimi frutti che il bosco ti offriva (ed offre ancora oggi). 


E quanti turisti, a centinaia visitavano la montagna, ospiti del bellissimo Gran Hotel Monte Faito (c'era anche una scuola alberghiera).
Il Natale era bianco bianco, magico come quello che si vede nei cartoni animati...si appendevano lanterne, si costruivano pupazzi di neve e si faceva la guerra!!!!
E si andava al Cinema Ciclamino a vedere un bel film o ad assistere ad una sana rappresentazione teatrale, il cartellone era zeppo di eventi.


Poi le stagioni passavano e si ritornava all'estate....tutti al Centro Sportivo, uomini di montagna che si tramutavano in villeggianti: a spalmarsi crema solare e a leggere il giornale in costume. Gli amanti degli animali scendevano e si recavano al Centro Ippico a fare equitazione!


Ed i residenti? Abitavano in villini bellissimi, sempre ricchi di fiori, da fare invidia al migliore chalet trentino. Curavano la fattoria con le sue vacche che producevano tanto buon latte con cui si producevano i migliori latticini della zona, mantenevano i boschi sempre puliti, falciando l'erba (che poi riutilizzavano), coltivavano frutta (tantissimi meli, peri, ciliegi e castagni), e verdura per se e per la vendita. C'era la stazione dei carabinieri, un ufficio comunale, una scuola, la Guardia Forestale e vari minimarket...non mancava nulla.
Non si parlava di incendi, non ne conoscevano neanche l'esistenza!
A Vico Equense non avevano ancora progettato il sistema fognario e sul Monte Faito avevano già un acquedotto privato ed un efficientissimo depuratore.
Negli anni '60 Aldo Moro inaugurò la strada di Moiano, percorsa giornalmente da centinaia di auto che salivano, scendevano, risalivano, sostavano e ripartivano....

Poi un bel giorno....PUhFFF....magicamente sparì la manutenzione, le strade divennero pian piano inutilizzabili, un incidente della funivia creò panico..e furono 30 anni di buio totale. Negli anni '90 scomparve la piccola Angela (ancora un mistero) e con se scomparve la vita sul FAITO: 
  • scomparvero i momenti felici, 
  • scomparvero i sorrisi dei bimbi che andavano alla ricerca delle castagne, 
  • si annebbiarono le sfavillanti villette, 
  • il Centro Sportivo divenne un deserto, 
  • il sistema idrico si "arrugginì" pian piano,
  • rimasero poche gocce di quel buon latte, 
...e molti lasciarono le loro case e pochi coraggiosi amanti della propria terra invece vollero restare....

SIAMO ARRIVATI AI GIORNI NOSTRI.....
..io a 28 anni ho dovuto fare una ricerca per scrivere questo articolo, non avrei mai immaginato tanta ricchezza... e devo amaramente ammettere che mi piange il cuore
....era meglio non sapere....
..era meglio non aver avuto...
...era meglio non aver perso....

Non dobbiamo pensare solo ad una montagna ma alla vita che questa montagna ci dava e potrebbe nuovamente darci. Non aspettiamo l'intervento di sopite autorità, interveniamo noi


Come?
Innanzitutto valorizzando verbalmente il nostro patrimonio: studiamo, riscopriamo quello che avevamo e rivalorizziamolo. Dal punto di vista botanico FAITO conserva gelosamente rarissime piante che il resto d'Italia non ha (un esempio, la Pinguicola hirtiflora, una rarissima pianta carnivora, l'Erica terminalis, la Lonicera stabiense, la Campanula Fragilis); vogliamo parlare della fauna locale? Merli, volpi, pettirossi, cinghiali, fringuelli, ricci, falchi e cardellini.....

Ripercorriamo i passi dei nostri genitori e dei nostri nonni: in una bella domenica organizziamo un picnic tra famiglia ed amici, passando una sana giornata all'insegna della natura e respirando aria buona.

In estate riscopriamo la natura e lo sport: rechiamoci sul Campo Sportivo e tra una partita a Tennis ed una nuotata in piscina, compriamoci un bel gelato e gustiamolo scaldati dai raggi del sole di montagna.


Sono piccoli gesti che possono dare un via, un start, un fischio d'inizio per qualcosa per potrebbe diventare più grande di noi stessi.....

Castellammare è FAITO, questa è PASSIONE STABIA



Share this article :

0 commenti:

E secondo te?

Condividi con noi il tuo pensiero... !

 
Support : Ristorazione con Ruggi | Bloghettiamo
Copyright © 2014. Passione Stabia - Tutti i diritti sono riservati
La grafica di questo blog è curata da Giuseppe Alfredo Ruggi Ispirato da Romano Farriciello
Proudly powered by Blogger