Se il calcio non fosse opinione

mercoledì 10 ottobre 2012

A volte inviterei il mondo intero dei calcio fili a pensare il calcio come se fosse una scienza esatta, una materia oggettiva, un salotto orbitale per il quale non si avrebbe modo di far esistere punti di vista, ma solo dati oggettivi…beh si perderebbe indubbiamente il fascino subliminale del dopo partita, l’ebbrezza del ritrovo sportivo fuori dai bar, il clamore, il fragore e la confusione delle cosiddette voci da corridoio.
Mi capita spesso di pensare questa cosa, ma mi rendo conto che il tutto sarebbe meno bello, avrebbe sempre ragione cosi’ il piu’ forte, sempre gli stessi, quelli che a volte si ergono dietro ad uno scudo di difesa e assurdamente e vertiginosamente compiono l’errore di non aprire la mente , gli occhi e le orecchie alle umili visioni altrui, agli spunti di riflessione di noi gente comune, e cosi via via che il paradiso idilliaco del pianeta calcio ripiomba nel diventare oggettivo, gia’ scritto, matematco….che brutto.
Ed ecco allora che ci si ricatapulti immediatamente nella realta’ agonistica della nostra beneamata Juve Stabia, dove ai salotti di fomentati opinionisti o pseudo-tali ci si trova a cozzare bruscamente con il crudo del momento, dei fatti, dell’analisi; con Gorzegno ancora fuori dai giochi, Murolo mestamente rifiliato in panchina, Mbakogu a vedere il match dalle fantastiche e colorate gradinate del Menti, Bruno solo soletto li davanti a dimenarsi a mo di novelle Verghiane, Genevier a velocita’ “supersonica” si fa per dire nel cerchio centrale del campo, Di Cuonzo e Maury freschi di ripromozione tra i titolari inamovibili sempre e comunque, Seculin ad avere una media di gol subito il cui rapporto e’ quasi di 1 a 1 tra tiri in porta e realizzazioni avversarie.
Beh,parlare di crisi o disfatta, sarebbe da stupidi, cattivi e ingiuriosi, e soprattutto da persone che non amano la gloriosa casacca della propria citta’ e della propria meravigliosa, unica, sontuosa squadra del cuore; ma  invitare tutti gli addetti ai lavori ad un rituffarsi in un autentico bagno d’umilta’questo a mio avviso pare dover essere un obbligo.
Sarebbe un vero peccato di omissione non gridare alla sveglia, non suonare la carica, non invocare ad un maggiore attaccamento ai colori sociali  della maglia che si indossa; sarebbe davvero brutto pensarla da matematici, da comuni mortali, da prodotti da batteria che conterebbero solo solo i pochi punti in classifica, sarebbe sciagurato e ripeto a dir poco sciagurato pensare che i propri beniamini, i vostri beniamini, i nostri beniamini, oltre ai tatuaggi avrebbero ben poco altro da tirar fuori dalle loro fantomatiche intimita’.
TIRATELI FUORI……ADDESSO PIU’ CHE MAI.
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